In allegato il D.L. 98/2011 e la bozza di delega al governo di liberalizzazione professioni regolamentate
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La Camera Civile Veneziana ritiene doveroso porre all’attenzione dei colleghi iscritti e dell’Avvocatura tutta, il tentativo che da più parti proviene di ridurre il ruolo dell’Avvocato ad inutile comprimario della funzione giurisdizionale e pertanto
afferma
l’assoluta contrarietà al contenuto degli artt. 37 – 38 – 39 del D.L. 98/2011, già entrato in vigore laddove prevedono:
l’introduzione anche nei procedimenti per separazione e divorzio del contributo unificato;
un ulteriore aumento del contributo unificato che andrà ingiustamente a gravare sui cittadini, finendo per comprimere l’accesso alla giustizia, peraltro in mancanza di un organico progetto riformatore;
la sanzione dell’aumento della metà del contributo unificato se l’avvocato non indica l’indirizzo pec e fax e se la parte non indica il codice fiscale;
incentivi per lo smaltimento a favore del personale di magistratura;
al comma XVII dell’art. 37, che eventuali scostamenti delle spese di giustizia rispetto agli stanziamenti, vadano finanziati con aumenti del contributo unificato;
che nel processo tributario, espulsi i professionisti, si consenta l’arruolamento anche di magistrati, con ricadute evidentemente negative sul resto della giurisdizione, già in carenza di organico;
il tentativo di mediazione (nel processo tributario) innanzi allo stesso ufficio che ha emanato l’atto contestato;
l’espletamento di accertamento tecnico preventivo (obbligatorio) a condizione di procedibilità della domanda e l’inappellabilità delle sentenze emesse nei giudizi instaurati in mancanza di accordo sulle risultanze della consulenza
Inoltre la Camera Civile Veneziana
oppugna sin d’ora
la proposta di legge – delega in materia di liberalizzazione dell’esercizio delle professioni regolamentate che prevede, tra l’altro:
il divieto dell’obbligatorietà delle tariffe fisse o minime;
l’abolizione del diritto degli Ordini professionali di vietare la pubblicità dell’attività professionale;
la possibilità di costituire società professionali di capitali, anche con soci di mero investimento;
la possibilità per gli Avvocati di esercitare anche imprese commerciali; l’abolizione del conseguente divieto e l’abolizione del cosiddetto diritto degli Ordini professionali di vietare tale esercizio;
l’esclusione per gli Ordini professionali del potere di verificare la corrispondenza del compenso richiesto al decoro della professione e all’importanza dell’opera;
di consentire l’accesso all’Ordine professionale degli Avvocati, all’unica condizione che, oltre il titolo di studio previsto dalla legislazione vigente, venga effettuato un periodo di praticantato obbligatorio di durata pari a due anni.
Le norme già entrate in vigore e quelle di cui alla proposta di legge – delega confliggono con il diritto di ogni cittadino ad avere quella giustizia che si vuole denegare ed il cui accesso viene reso sempre più difficoltoso, anche ricorrendo all’espulsione dell’Avvocatura dal processo giurisdizionale, svilendone l’importanza del ruolo che dovrebbe, invece, esserle costituzionalmente riconosciuto.
La Camera Civile Veneziana pertanto
sollecita
l’Avvocatura tutta a porre massima allerta al processo di delegittimazione al quale è sottoposta ed
invita
le componenti istituzionali e le Associazioni tutte a fare fronte comune per ribadire ed affermare a gran voce la necessità che venga riconosciuto all’Avvocatura quel ruolo costituzionale che le compete, nell’interesse primario di ogni cittadino di vedere tutelati i propri diritti in ambito giurisdizionale e di avere giustizia in tempi brevi.
Il Presidente
Avv. Paolo Maria Chersevani
approfondimenti:
Link: http://www.cameracivilevenezia
2011/07/08 Segnalato da: Avv. Giorgio Battaglini
Normativa Comunicati stampa Diritto sostanziale: Diritto Processuale: Ordinamento professionale D.L. 98/2011;Manovra correttiva 2011
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